Una promessa ai suoi elettori: Donald Trump dice no ai rifugiati di Gaza e non solo nel caso in cui fosse rieletto presidente USA.
In quanto campagna elettorale e promesse, Donald Trump sicuramente non è secondo a nessuno. La conferma è arrivata durante un comizio in Iowa dove l’ex presidente degli USA ha affermato che, nel caso di nuova elezione alla Casa Bianca, opterà per uno “screening ideologico” per tutti gli immigrati con particolare focus, nelle sue parole, per chi arrivata da Gaza.
Donald Trump e lo screening ideologico per gli immigrati
La promessa è la massima attenzione agli ingressi negli USA. Trump è stato chiaro: se verrà eletto nuovamente presidente ordinerà uno “screening ideologico” per tutti gli immigrati che vorranno entrare negli Stati Uniti.
In vista delle elezioni del 2024, l’ex numero uno degli States ha annunciato questa presa di posizione durante un comizio in Iowa. Secondo quanto riporta il sito americano Axios, Trump avrebbe promesso ai suoi sostenitori che proibirà l’ingresso negli Stati Uniti d’America ai rifugiati provenienti dalla Striscia di Gaza.
L’intenzione dell’ex numero uno della Casa Bianca è quella di adottrare un sistema di “screening ideologico” di tutti gli immigrati che fanno richiesta di asilo in America e proibire l’ingresso a tutti coloro che potrebbero, di fatto, essere “simpatizzanti” di Hamas o con altri gruppi estremisti.
Il precedente
Il pensiero di Trump sul tema immigrazione non è certo una novità. Tale proposta, infatti, risulta essere molto simile alla proposta anti-immigrazione che nel 2016 lo aveva aiutato a vincere la nomination ed entrare alla Casa Bianca.
Secondo quanto sottolineato da Open, infatti, “una delle misure più controverse della sua presidenza è stato infatti il muslim ban, un ordine esecutivo con cui ha negato l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di vari Paesi a maggioranza musulmana”. Tale manovra era poi stata abrogata dal suo successore Joe Biden Secondo Axios, l’uscita di Trump sui rifugiati palestinesi avrebbe più che altro l’obiettivo di fomentare la base elettorale dei repubblicani, anche in contrapposizione con l’immobilismo di Biden in tal senso.
